Al Bar Pasticceria Venezia ogni anno arrivano puntuali le Sfrappole.
Realizzate secondo la tradizione e completamente artigianali, le troverete fresche e fragranti.
Un piccolo approfondimento su questo dolce tipico e molto diffuso in tutta Italia!
Le chiacchiere, o bugie, o frappe, sono dei tipici dolci italiani preparati solitamente durante il periodo di carnevale, chiamati anche con molti altri nomi regionali.
La tradizione delle chiacchiere probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolci fritti nel grasso che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo dell’odierno Carnevale.
La base è un impasto di farina, burro, zucchero, uova e una componente alcolica, come l’acquavite, il marsala, la sambuca, il vinsanto o la grappa. Successivamente l’impasto viene tagliato a strisce, talvolta manipolate poi a formare un nodo (in alcune zone prendono infatti il nome di fiocchetti). Per la cottura ci sono due possibilità:
- l’impasto viene fritto;
- l’impasto viene cotto al forno.
Infine si spolvera con zucchero a velo o, secondo alcune varianti, possono anche essere coperte da miele, cioccolato e/o zucchero a velo, innaffiate con alchermes o servite con il cioccolato fondente o con mascarpone montato e zuccherato.
Varianti del nome nelle regioni italiane
Chiacchiere fatte in casa
Le chiacchiere sono conosciute con nomi differenti nelle diverse regioni italiane:
- bugie (Piemonte, Liguria eccetto Lunigiana);
- cenci o crogetti (tutta la Valdarno da Arezzo a Montecatini Terme);
- strufoli o melatelli (se con miele) (Maremma toscana);
- chiacchiere (alcune zone dell’Umbria, basso Lazio, Abruzzo Citeriore, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia, ma anche a Milano, nella zona delle Alpi Apuane e della Lunigiana, nell’Emilia settentrionale e in alcune zone della Sardegna);
- cioffe (Abruzzo Ulteriore);
- cróstoli, gróstoli o gròstoi o grustal (Polesine, Veneto a eccezione della zona compresa tra Venezia, Padova e Verona, Trentino, Venezia Giulia, Alto Adige, Ferrara, alcune zone della Liguria);
- sossole Veneto
- cróstui o cróstoli (Friuli);
- cunchielli’ (in alcune aree del Molise);
- fiocchetti (Montefeltro, Romagna costiera);
- frappe (Lazio dalla zona di Latina e Aprilia a Viterbo, a Roma, nel nord della Ciociaria, nell’Aquilano, alcune zone dell’Umbria, alcune zone delle Marche e dell’Emilia);
- galàni (zona tra Venezia, Padova e Verona)
- gale o gali (Vercelli, Bassa Vercellese, provincia di Novara e Barenghese);
- gasse (Montefeltro);
- guanti (Alife, zona del Matese);
- intrigoni (Reggio Emilia);
- lattughe (provincia di Mantova, provincia di Brescia. In dialetto latǖghe);
- maraviglias (Sardegna in lingua sarda);
- merveilles (Valle d’Aosta, in francese);
- rosoni o sfrappole (Modena, Bologna, Romagna);
- galarane o saltasù (Bergamo)
- sfrappe (Marche);
- sfrappole (Bologna);
- sprelle (Piacenza);
- risòle (Cuneo e sud del Piemonte);
- sossole (desueto a Verona, soppiantato da galàni);
- pizze fritte (Romagna interna);
- e ancora stracci, lasagne, pampuglie, manzole, garrulitas (in sardo).
[Via Wikipedia]